La corda pazza (sicilitudine)
© Ivan Cangelosi, 2015
170X130 cm
Inchiostro su carta
Tecnica – Scrittura a mano dell’intero libro di Leonardo Sciascia– Lingua originale
Materiale e supporto – Penne e carta
Categoria–saggistica
Sul libro – “La corda pazza” è un saggio di Leonardo Sciascia pubblicato nel 1970. Esso raccoglie 28 testi sul tema della Sicilia, dei siciliani e del loro modo di essere (sicilitudine).
Descrizione del quadro – Importanti scrittori ed artisti siciliani hanno scritto e discusso sul modo d’essere dei siciliani in rapporto alla vita e al futuro, sul loro fatalismo che finisce per procurare loro un prurito quando vengono confrontati col nuovo (una sorta di allergia al cambiamento) e la conseguente, inevitabile accettazione della realtà delle cose, in quanto per il siciliano tale realtà appare essere immutabile se non per volontà divina.
Uno dei più importanti conoscitori del modo d’essere siciliano, della “sicilitudine”, come direbbe egli stesso se fosse ancora in vita, è stato Leonardo Sciascia, importante intellettuale e scrittore siciliano del ‘900, il quale in un’intervista rilasciata alla giornalista francese Marcelle Padovani (data, La Sicilia come metafora) disse: “Il più grande peccato della Sicilia è stato ed è sempre quello di non credere nelle idee.
Qui, che le idee muovono il mondo non si è mai creduto … È questo che ha impedito sempre alla Sicilia di andare avanti: il credere che il mondo non potrà mai essere diverso da come è stato.”
In questo quadro, ispirato dal saggio “La corda pazza”, ho provato a raffigurare alcuni temi che possono essere estrapolati dal pensiero espresso da Sciascia ed essere riconducibili all’”esistenzialismo” siciliano, quel peculiare approccio nei confronti della realtà e della vita. Un uomo è seduto (immobiltà) con lo sguardo rivolto al basso, quasi verso se stesso a rappresentare, da un lato, l’essere esclusivamente concentrati verso i propri interessi (individualismo, egoismo) e, dall’altro, la fatale accettazione della realtà data e della propria condizione presente. Le braccia larghe ed i palmi delle mani rivolti al cielo rappresentano l’attesa passiva di un miglioramento delle proprie condizioni (manna dal cielo) / ma anche la preghiera rivolta al Signore, alla volontà e misericordia alle quali si rimette la propria esistenza. Alle spalle dell’uomo, vegetazione e colori hanno tonalità vivaci e brillanti. Ciò a rappresentare un lontano passato florido e glorioso dell’isola. Man mano che ci si avvicina all’uomo (ci si avvicina al presente) e lo si oltrepassa (si va verso il futuro), vegetazione e colori diventano più aridi e tutto appassisce; ciò ad indicare una considerazione pessimistica riguardo al presente e al futuro prossimo siciliano.